Eternit(à)

19 Nov

Da circa 15 anni il Comitato Cittadino Fibronit si occupa della riqualificazione dell’area inquinata della ex fabbrica di manufatti in cemento amianto inserita nel cuore di quartieri tra i più popolosi della città di Bari. Accanto all’attività di protesta e proposta affinché l’area Fibronit diventi un grande parco urbano, il Comitato Cittadino Fibronit, in stretta collaborazione con l’Associazione Familiari Vittime Amianto di Bari e la preziosa consulenza tecnico-scientifica della Sezione Puglia della SIGEA, ha prodotto sempre un’attività di sensibilizzazione sul territorio per la diffusione delle tematiche ambientali e, in particolare, rispetto ai danni prodotti dalla dispersione di fibre d’amianto che, solo nella città di Bari, ad oggi, ha provocato oltre 350 morti tra operai e cittadini, a dimostrazione della terribile commistione tra inquinamento professionale ed ambientale. È proprio nella direzione della sensibilizzazione alle tematiche ambientali che nasce l’idea di coinvolgere un gruppo di artisti, accuratamente selezionati in collaborazione con La Fabbrica degli Artisti, provenienti da tutta Italia che, attraverso le loro opere, hanno dato il loro contributo per stimolare la cultura ed il rispetto dell’ambiente, oggi, molto più spesso, condannato ad un degrado senza precedenti. Ogni artista ha voluto rappresentare l’aspetto sociale e culturale più vicino alla propria personalità e sensibilità, attraverso opere pittoriche, scultoree e fotografiche che fanno da cornice ad una location suggestiva come quella del salone del centro polifunzionale dell’Università di Bari.
conferenza stampa comune di Bari 19.11.2012
Barinedita: Eternit(à), una mostra per ricordare (e dimenticare) l’amianto


Inaugurazione 21 novembre 2012
“…. A(v)volte, nel futuro si cresce …
cieche, si vive
in polveri di speranza e veleno
capovolgendo le attese in tempi sospesi e volatili,
contrastando la fragilità del fiato ….
urlando nell’invisibilità di silenzi colpevoli,
frammiste di consapevolezze e di lotta
in raggi centrifughi di nebbia d’amianto ….”

Raffaella Iannetti

Occhi non vedan colpe
Nell’abisso profondo dell’eterno emerge una figura di donna il cui corpo si perde sino ad essere vorticosamente assorbito dal tumultuoso intricarsi di emozioni e scie di colore.
Ancora una volta al centro dell’opera artistica di Tiziana Sala c’è una profonda sensibilità ed attenzione alle tematiche sociali ed ambientali.
Una rappresentazione iconografica di forte impatto emotivo che pone l’accento sull’azione distruttiva e letale causata dall’amianto di cui nella tela è visibile una traccia nella fibra che campeggia sullo sfondo.
L’amianto è un minerale dotato di grande resistenza al calore data la sua struttura fibrosa e pertanto si presta ad un ottimo utilizzo come materiale da costruzione e tessuti da arredamento ma la sua ormai accertata nocività per la salute ne ha portato il divieto d’utilizzo.
La figura di fanciulla, da sempre nella storia fonte di vita e di rigenerazione, è protagonista in quest’opera. Consapevole della verità assoluta si copre gli occhi a ricordare come l’azione dannosa dell’amianto è invisibile all’occhio umano ma il suo effetto nocivo è espresso nitidamente nella sua fisionomia. La condizione di profonda sofferenza traspare dall’urlo di dolore e di paura che campeggia su uno sfondo cupo.
La tela è capovolta proprio per sottolineare, con maggiore veemenza, la situazione di disagio che colpisce l’essere umano, un incubo dal quale si spera presto di risvegliarsi.
La fanciulla sta per essere assorbita dal vortice tumultuoso ma cerca di opporsi con tutte le sue forze a quell’inevitabile destino che l’attende. Con la mano, unico strumento che le rimane, essendo ormai inerme e senza speranza, cerca di fermare l’inarrestabile ciclone che si stanzia in corrispondenza dei polmoni, organo colpito dal mesotelioma, malattia causata dall’inalazione dell’amianto.
Significativo è anche l’utilizzo di tinte cromatiche differenti. La figura di donna, vittima dell’inarrestabile progredire della malattia, ha il braccio cinto da lembi colorati di tessuto di cui il rosso ne simboleggia il suo sangue.
“Occhi non vedan colpe” nasce come monito per la società odierna sensibilizzandola sugli effetti patologici dell’amianto e promuovendo il rispetto dell’ambiente nel quale viviamo.
Vincenza Rubini


La Gazzetta del Mezzogiorno: Eternit(à), ventidue artisti per non dimenticare una strage



Ambiente&Ambienti: Mesotelioma pleurico: una battaglia da vincere, per l’eternit(à)

Il Comitato Cittadino Fibronit da circa 12 anni impegna i tanti cittadini che in esso si riconoscono nella battaglia per la messa in sicurezza definitiva dell’area ex Fibronit di Bari. Per oltre 50 anni nella Fibronit si sono prodotti manufatti in cemento-amianto senza alcuna protezione per gli operai e senza accorgimenti per contenere la dispersione delle polveri. Le conseguenze sono state gravissime per i lavoratori direttamente esposti e per la popolazione residente intorno all’opificio, tanto che oggi, tra gli operai e i cittadini, si contano oltre 350 morti per mesotelioma pleurico. La recente e definitiva acquisizione della dichiarazione di inedificabilità dell’area inquinata, apre le porte all’obiettivo principale del Comitato Cittadino Fibronit: trasformare il sito contaminato in un grande parco urbano che avrà nel suo nome, Parco della Rinascita, il peso di tutta la storia passata per il dolore e i lutti che ha provocato, e la speranza per un futuro diverso, affinché “…da un luogo di morte rinasca la gioia di vivere”.
L’Associazione Familiari Vittime Amianto è stata costituita da persone che hanno speso le loro ultime energie per ribadire la necessità di agire insieme,di ritrovarsi,perché non si osi negare la forza che ancora si sprigiona da un corpo che non vuole rassegnarsi ad essere soltanto vittima, ma che proprio attraverso il suo strazio vuole lasciare a chi resta un monito e un messaggio di speranza per il futuro.
L’associazione persegue lo scopo di contrastare l’isolamento e l’abbandono degli ammalati.
E’ nata per fare opera di sensibilizzazione sugli effetti patologici dell’amianto e le altre malattie asbesto correlate; per evidenziare il ruolo della ricerca affinché, chi si trova a fare i conti con l’incubo del mesotelioma, possa accedere ,se lo desidera,alle terapie sperimentali più avanzate. Auspica che fra i Medici in corsia e la Ricerca Scientifica vi sia la massima cooperazione possibile, che le Istituzioni si facciano capofila per il sostegno alla Ricerca in modo da accelerare l’individuazione di una cura.
La SIGEA (Società Italiana di Geologia Ambientale), di cui quest’anno ricorre il ventennale della fondazione, è un’associazione culturale riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente come associazione di protezione ambientale, impegnata a livello nazionale nella promozione del ruolo delle Scienze della Terra, nella protezione della salute e nella sicurezza dell’uomo, nella salvaguardia della qualità dell’ambiente naturale ed antropizzato e nell’utilizzazione più responsabile del territorio e delle sue risorse.
La SIGEA Sezione Puglia ha promosso e organizzato numerose iniziative per tutelare e valorizzare le risorse geoambientali della regione; ha prestato grande attenzione al sito Fibronit di Bari pubblicando su riviste nazionali la grave situazione di inquinamento da amianto e le pericolose conseguenze in caso di movimentazione dei suoli contaminati. Ha partecipato attivamente alle Conferenze di servizio presso il Ministero dell’Ambiente, non facendo mancare il proprio contributo presso gli Enti pubblici, mettendo a disposizione professionalità tecniche e supportando la società civile e le altre associazioni nell’affrontare su basi rigorose gli aspetti collegati alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.

Studenti.it: Tiziana Sala. artista, pittrice e molto altro

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